La vibrazione che chiamiamo “voce” nasce dalle corde vocali, due pliche di tessuto che si trovano nella laringe, nella zona tra la faringe (la “gola”) e la trachea, al confine tra il mondo esterno e gli organi interni del corpo. La voce nasce cioè in un luogo ricco di potenzialità e di contraddizioni. Entrando in contatto tra loro, le corde vocali formano la glottide, un vero e proprio organo virtuale: esiste solo quando le corde vocali si toccano. Quando entrano saldamente in contatto tra loro, le corde vocali servono a proteggere i bronchi dall’ingresso di corpi estranei e a difendere, a proteggere il corpo. Quando invece al passaggio dell’aria aprono e chiudono ad altissima velocità producono la voce, la glottide diventa un vero e proprio organo virtuale, simile alle ali di un colibrì in volo. Esiste...  e non esiste al tempo stesso.

La maggior parte di muscoli che regolano la funzione delle corde vocali è innervata dal sistema nervoso autonomo. Questo significa che nel suo nucleo fondamentale la voce non si presta ad essere controllata o addestrata nel senso comune del termine. A regolare il funzionamento di questi muscoli è in particolare la divisione parasimpatica del sistema nervoso autonomo, quella che serve a ricaricarci, a riposarci e a nutrirci.

Nella tecnica vocale convenzionale si punta a rinforzare e a stabilizzare la voce dando in pasto alle corde vocali un bel "supporto d’aria". Questo offre alla voce una stampella che può essere anche efficace sul breve periodo, ma che paga lo scotto di scavalcare le capacità autonome di equilibrio e di riassetto della laringe e di provocare nel tempo tensioni e usura.

Questo seminario propone un approccio radicalmente diverso. Invece di “dirigere” il funzionamento delle corde attraverso il flusso d’aria, porteremo le corde vocali a (ri)scoprire la loro modalità più spontanea e autonoma di funzionamento. Lo faremo andando alla scoperta degli aspetti più trascurati dalla didattica tradizionale, tra cui le proprietà vibratorie della sua mucosa e del legamento che ricoprono il nucleo muscolare.  Il risultato sarà una voce udibilmente diversa, più luminosa, presente ed autonoma nella quale la chiarezza articolatoria non è che la conseguenza di una maggiore libertà di tutto il sistema risonante.